C’è aria di smobilitazione a Palermo. Sarà il caldo, sarà l’inizio ufficiale dell’estate che – fino al 21 settembre prossimo – ci accompagnerà, saranno gli esami di maturità che vedono impegnati i ragazzi delle scuole superiori.
Dal ballottaggio è trascorso poco più di un mese, durante il quale molti di noi hanno aperto gli occhi, con l’obiettivo dichiarato di vedere la nuova amministrazione comunale rivoltare questa città come un calzino.
Personalmente, ho notato con piacere la presenza massiccia di vigili urbani per le strade, ma anche quella degli escavatori dell’Amia, intenti a rimuovere i cumuli di rifiuti che nascondevano i vecchi cassonetti e i nuovi contenitori della differenziata. Ho visto operai della Gesip (incredibile, ma vero!) che pulivano le aiuole dalle “sterpaglie” (per usare un eufemismo).
Il caldo, l’inciviltà degli automobilisti, la sporcizia e l’incuria rendono ancora più pesante quest’aria di smobilitazione che qualcuno sta cercando di ridimensionare. Ma il cammino da percorrere è ancora lungo.
Ognuno di noi, la mattina, impiega tempi diversi per il proprio risveglio. Pensate quanto ci possa volere a svegliare quasi un milione di persone dopo un sonno lungo dieci anni. Ma c’è sempre un momento che divide il nostro sonno dalla veglia e l’estate sembrerebbe rappresentare proprio questo. Solo che non possiamo permetterci di stiracchiarci per i prossimi tre mesi, né a letto né sotto il sole cocente che riscalda le nostre spiagge.
Mondello è già invasa dalle cabine e dal tappeto umano che si srotola, puntuale, su quei pochi metri quadrati che restano miracolosamente liberi dalle tavole di legno. Palermo è una città strana, però. Vive adagiata sul mare e neanche lo vede. La costa di Romagnolo è uno sbiadito ricordo di estati lontane e dubito che le promesse fatte in campagna elettorale dall’attuale sindaco possano diventare realtà nel giro di una stagione.
Eppure voglio crederci. Voglio continuare a credere che la mia città natale “diventerà bellissima” un giorno. Anzi, che tornerà a esserlo.
Anch’io sto per “smobilitare”. Sto organizzando il solito viaggio che, almeno una volta l’anno, mi serve per ricaricare le batterie e soddisfare il mio bisogno fisiologico di allontanarmi da Palermo, dalla Sicilia e dall’Italia. Mi lascerò alle spalle un anno difficile, segnato da complicazioni pubbliche e private.
Partirò, come sempre, “solo per poter tornare a casa”. Per sentirmi meno straniera in terra natìa, specialmente dopo il mio incontro con ParteciPAlermo e la condivisione di un percorso che ha portato un gruppo di persone (che non si conoscevano tra loro) a fare eleggere in Consiglio “un illustre sconosciuto”, Francesco Bertolino, per avere una voce al Comune.
A Santa Rosalia – dal santuario della quale è cominciato il mio personale cammino il 4 settembre scorso – chiedo che i suoi prossimi festeggiamenti, oltre a essere sobri, siano anche efficaci.
Dalla peste ha salvato la città nel 1624. Dalla pestilenza di noi stessi cittadini può salvarci nel 2012, se promettiamo (e manteniamo) di essere “votati” a una condotta più responsabile?
“Viva Palermo e Santa Rosalia!”: sarebbe bello salutarci così la sera del 14 luglio prossimo, dandoci appuntamento al 19 luglio prima e a settembre poi. Perché non andare al Festino e gridarlo tutti insieme, per la 390esima volta, sotto il carro?
Barbara Giangravè
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