Relazione annuale del Sindaco Orlando

Durante la campagna elettorale di maggio del 2012, la domanda più ricorrente che i giornalisti ponevano era molto chiara: “Pensa di riuscire ad evitare il dissesto?”.
Quella domanda si basava sulla conoscenza solo parziale della reale situazione dei conti e dei bilanci dell’Amministrazione, si basava più su sensazioni che non su dati concreti.Il 22 maggio, il giorno del mio giuramento e poi il 25 maggio, giorno del giuramento dei componenti della Giunta, tutti i giornalisti hanno potuto vedere e toccare con mano che la realtà dell’Amministrazione, la drammatica situazione del Comune di Palermo era più grave di quanto ci si potesse immaginare: le poltrone sfondate e le tende strappate nella stanza del Sindaco, erano la testimonianza e il simbolo di una città in stato di totale abbandono, di un’Amministrazione comunale del tutto allo sbando.

Oggi, a poco più di un anno dall’inizio di questa nuova esperienza amministrativa, il primo vero risultato è questo e nella sua semplicità ha qualcosa di eccezionale: il Comune di Palermo non è andato in default, nonostante il sommarsi, durante questo primo anno, di diversi e tutti gravi eventi, un impatto sulle casse del Comune oltre che sui servizi alla città: l’approvazione della normativa sulla “spending review” che ha drasticamente tagliato, ad anno finanziario già abbondantemente iniziato, le previsioni d’entrata; la crisi della Gesip e il fallimento dell’AMIA.

Avevamo parlato, poco più di un anno fa, durante la campagna elettorale, delle necessità di coniugare l’emergenza e il progetto.
Avevamo detto che per superare l’emergenza sarebbe stato necessario costruire un progetto e tanti progetti. Avevamo detto che per costruire progetti sarebbe stato necessario affrontare non una ma mille emergenze.

Questo primo anno di Amministrazione ha, purtroppo, confermato quanto siano numerose e gravi le emergenze della città e quanto lungo sia e sarà ancora il percorso per superarle. Ma, come annunciato durante la campagna elettorale, già durante il primo anno abbiamo gettato le basi per tanti progetti, per un progetto complessivo di rilancio della città, in un’ottica che lega in modo imprescindibile alcuni elementi: solidarietà, sviluppo sostenibile, internazionalizzazione, partecipazione, dialogo fra pubblico e privato, valorizzazione delle differenze.

Non c’è alcun settore dell’Amministrazione (il che vuol dire che non c’è settore della vita della nostra città), che non abbia elementi di sofferenza; non c’è un solo punto della vita amministrativa che non soffra per errori, mancanze, omissioni, abusi e scelte politiche sbagliate del passato.
Il primo settore in sofferenza era proprio l’Amministrazione, frustrata e mortificata da un decennio di soprusi da parte della Governance e dalla totale assenza di dialogo e confronto.

Non c’è stato però alcun settore dell’Amministrazione che in quest’anno non abbia reagito; sia pure fra difficoltà organizzative ed operative e, in pochi casi, in presenza di comportamenti e meccanismi frenanti, spesso legati a rassegnazione.

Il risultato di questo primo anno di lavoro è riassunto nelle pagine che seguono, che rispecchiano e raccontano il continuo passaggio dall’emergenza al progetto e viceversa.

Emblematica di tale circuito virtuoso tra emergenza e progetto è l’assegnazione al Sindaco del prestigioso premio “Ehrenpreis des Deutschen Nachhaltigkeitspreises” – Premio per la sostenibilità 2013, sintesi fra sostenibilità ambientale e sostenibilità politica che è stato attribuito anche a Gro Harlem Brundtland, prima donna e più giovane fra i Capi di Stato della Norvegia.

Anche se la relazione è suddivisa per facilità di lettura sulla base delle deleghe assessoriali, sarà comunque subito evidente nel testo come tantissimi provvedimenti siano il frutto di un lavoro collegiale della Giunta nella sua interezza o del lavoro sinergico fra due o più rami dell’Amministrazione.

La lettura critica di queste informazioni sarà ovviamente un nuovo stimolo a migliorare il lavoro e incrementare i risultati, grazie anche al confronto e al dialogo con il Consiglio Comunale e con i Consigli di Circoscrizione.

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